Luciano Morandini e la Casa della Poesia

 BIOBIBLIOGRAFIA DI LUCIANO MORANDINI

morandini1_villadorasgn

Luciano Morandini era nato nel 1928 a San Giorgio di Nogaro.

Nel romanzo autobiografico San Giorgio e il drago, del 1984, così come nel Promemoria friulano, l’autobiografia intellettuale pubblicata nel 1998, egli rievocava con vivacità l’infanzia a stretto contatto con la natura e l’intensità delle esperienze umane e sociali della sua prima formazione, in contrasto stridente con il grigiore censorio e compromissorio del regime fascista.

Trasferitosi a Udine, per frequentarvi il Ginnasio-Liceo «Jacopo Stellini», visse con grande consapevolezza gli anni della guerra, delle violenze nazi-fasciste, della lotta partigiana, della Liberazione e del passaggio dalla dittatura all’Italia repubblicana.

Compì i suoi studi universitari con una tesi di laurea su Emmanuel Mounier, del quale condivideva l’attenzione all’interiorità, mai disgiunta dal valore dell’agire politico e dall’avversione a ogni sterile individualismo. La poesia divenne precocemente il suo strumento privilegiato di rapporto col mondo. Due punti di vista lo affascinavano: «Quello rivolto al fuori, alla realtà della concretezza, che mi spingeva all’impegno civile, non potendo concepire un’esistenza neutrale, e l’altro, attento al dentro, all’interiore, senza la cui partecipazione sentivo venir meno la dimensione dell’autenticità». Sarà, questo, un motivo costante e dominante, condotto con naturale coerenza lungo tutto il suo percorso poetico.

Tra il 1948 e il 1954 fu vicino alla rivista torinese «Momenti».

Nell’immediato dopoguerra con gli amici friulani avviò l’iniziativa dei Quaderni del Provinciale. Questa era una collana di poesia alla quale diedero i loro contributi anche pittori come Zigaina, Anzil, De Cillia, Culiat, Canci Magnano, Celiberti. Qui pubblicò nel 1956 Fino all’arco dei monti e nel 1958 Monrupino.

Testimonia la sua attenzione critica, e gli stretti rapporti che intrattenne con gli artisti figurativi, la presenza nelle sue pubblicazioni di lavori dei pittori Altieri, Ceschia, Chersicla, Cragnolini, Maniacco, dei citati De Cillia e Zigaina, nonché delle fotografie di Borghesan, Casamissima, Ellero…

morandini2_villadorasgn

Dopo l’esperienza di «Momenti”, tra il 1955 e il 1956 collaborò con la rivista torinese «Situazione», e quindi, nel 1958, a «La situazione», diretta da Alcide Paolini, con redazioni a Torino, Venezia e Udine. Questa rivista manifestò, pur in una situazione profondamente mutata, un senso di continuità critica con il neorealismo e prestò una un’attenzione particolare alla nuova produzione poetica nazionale e regionale, con una speciale cura per la poesia straniera e in particolare slovena, con la quale il lettore italiano poté nel 1961 entrare in contatto per la prima volta proprio per il tramite della redazione friulana.

Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta, a Udine, dove risiedeva e lavorava come insegnante in un istituto superiore, la sua attività di intellettuale impegnato gravitò intorno al «Centro di ricerche culturali Piero Calamandrei». In quello stesso periodo nacque la rivista «Politica e cultura», della quale Morandini fu condirettore e responsabile per la parte culturale. La rivista si proiettò oltre la realtà locale, verso le città d’Europa, guardando in particolare alla vita politica e culturale di Lubiana, dove, per il tramite del poeta Ciril Zlobec, venne insediata una redazione che curò la pubblicazione di traduzioni della poesia contemporanea jugoslava. Sul finire del 1960 la rivista ampliò il suo respiro internazionale creando altre redazioni a Dusseldorf e a Parigi.

Nonostante i promettenti esordi, «Politica e cultura» ebbe esistenza breve e allo stesso tempo si venne esaurendo anche il diretto impegno politico di Morandini. Tuttavia, pur nel disincanto, questi continuò a professare le idealità che erano proprie della cultura azionista di Ferruccio Parri, Piero Calamandrei, Norberto Bobbio, rinsaldando così in unità marxismo, personalismo, azionismo: tre componenti cruciali nella sua formazione politica e culturale.

Gli anni che seguono furono segnati da intensi incontri e confronti con poeti e intellettuali – importante fu, tra le altre, l’amicizia con Biagio Marin, nata nel 1960 e durata fino alla morte, nel 1985, del poeta gradese – e dall’intenso lavoro poetico. Tra gli anni Settanta e i primi anni Ottanta sperimentò la poesia visiva, con esiti tendenzialmente ironici, ma in primo luogo si aprì a diverse contaminazioni linguistiche, formali e strutturali, con l’uso di friulano, italiano e veneto in brevi monologhi all’interno di intelaiature drammatiche. La sua poesia divenne oggetto di regie teatrali e suoi testi furono musicati da compositori quali Pavle Merkù e Daniele Zanettovich, e in tempi recenti Claudio Cojaniz, Davide Pitis e Renato Miani.

In quell’arco di anni comparvero: Il prezzo, 1962; Il linguaggio della tensione, 1971; Dalle botteghe del vino, 1971; L’aringa d’oro, 1974; Le gabbie, 1975; L’incubo di Ior, 1975; Dalla domenica dei silenzi, 1976; Par che sere, 1977; Il tai e atri rubis, 1977; Lo sguardo e la ragione, 1979; Sequenze elementari, 1979; Piazzale con figure, 1983; Infantume, 1986; L’albero di Mantes, 1990.

Viaggiò a lungo soprattutto in Austria, Slovenia, Croazia, Bosnia, Macedonia, partecipando ai convegni del Pen Club (fu tra i fondatori del P.E.N. Club di Trieste), della «Battana», ai «Trigon», alle «Giornate mondiali di poesia» a Struga, agli annuali incontri internazionali su «Lingue e letterature minori» a Eisenkappel, alle «Giornate internazionali di poesia» a Sarajevo…

morandini3_villadorasgn

Tra il 1984 e il 1994 Morandini si cimentò in una serie di prove narrative, la prima delle quali fu nel 1984 San Giorgio e il drago, selezionato tra i finalisti al premio Campiello. Seguì nel 1989 Lo sfrido. Al 1992 e al 1994 risalgono altre due prove narrative, Gli occhi maghi e L’orologio di Saba, racconti biografici dedicati rispettivamente alla pittrice Irene da Spilimbergo e al poeta Umberto Saba.

La sua produzione petica si mantenne incalzante fin negli ultimi anni: Berlusconiane, 1995; Fabula notturna, 1996; Lunario dell’insonnia, 2000; Camminando camminando, 2004; Lemmi in fila, 2006; Voci, 2008. Il filo dei giorni, 2011 – la sua ultima raccolta – è stata pubblicata postuma, dopo la morte sopravvenuta a Buja nel 2009.

Nel 2007 ricevette il premio «Scritture di frontiera» per l’opera complessiva, nell’ambito del premio internazionale «Trieste» dedicato a Umberto Saba.

Oltre alle riviste già segnalate, collaborò a «Il Ponte», «Le carte parlanti», «Quartiere», «La città», «La Battana», «Scrittori giuliani», «Nuovo impegno», «NAC», «Zeta», «Arte e cultura», nonché ai quotidiani «Il Gazzettino» e «Il Messaggero Veneto». Curò programmi culturali per la Rai del Friuli Venezia Giulia e per Radio Koper-Capodistria; fu direttore responsabile delle riviste «Zeta» e «Diverse lingue» e svolse una costante collaborazione con il settimanale regionale «Il Nuovo».

Luisa Gastaldo, «Lo sguardo e la ragione», pp. 65-67

LA CASA DELLA POESIA E LA BIBLIOTECA D’AUTORE “LUCIANO MORANDINI”

Nei nuovi spazi annessi all’edificio principale della villa il Comune ha collocato la “Casa della Poesia”. Al suo interno è presente la “Biblioteca d’Autore Luciano Morandini”, la quale contiene 2.000 opere di poesia e/o di critica letteraria donate da Morandini. Sono inoltre presenti circa 80 opere (pittura, incisioni e poche sculture) sulle quali si è posato lo sguardo di una vita del poeta. Questi le aveva ricevute in dono dal milieu di artisti con i quali ha dialogato in un intenso sodalizio umano e culturale. Tra queste ci sono opere di artisti del dopoguerra come Zigaina, Tavagnacco, Spacal, Anzil, De Cillia, Treccani, Canci Magnano, Ceschia, Basaldella, Darko, Dora Bassi. Alcune di queste sono presenti nelle sale della Casa della Poesia.

Si tratta di un “tesoro” che, alla morte del poeta, la famiglia ha voluto donare al Comune di San Giorgio di Nogaro, suo luogo d’origine. Morandini infatti desiderava venisse mantenuto “vivo e fecondo il legame fra l’arte, come dono di gratuità alle persone, e il territorio”.

casadellapoesia_villadorasgn

Nell’autunno 2015 è stato affidato il servizio di catalogazione del materiale librario del fondo Morandini alla Cooperativa Euro&Promos di Udine è si è provveduto all’acquisto degli scaffali per la sala al primo piano della Casa della Poesia destinata ad ospitare la biblioteca dello scrittore.

Nel corso del 2016 è proseguita l’attività di catalogazione del Fondo Morandini con l’inserimento a catalogo di circa 3.300 titoli. Grazie ad una donazione della ditta Kemira, si è provveduto all’acquisto di arredi per rendere la sala accogliente e funzionale alla consultazione in loco .

Nel marzo del 2018 la “Biblioteca d’Autore Luciano Morandini” si apre finalmente al pubblico, il quale può liberamente visitarla ogni giovedì dalle 15 alle 19. La Casa della Poesia, adibita ad aula studio dotata di tutti comfort, compresa la rete gratuita FVGWiFi, segue gli stessi orari di Villa Dora.

J&P FESTIVAL

A partire dal 2016, Villa Dora ospita il J&P Festival, con la volontà di unire la musica con la poesia. In questo contesto la figura di Morandini rappresenta una presenza fondamentale. Infatti, in tutte le edizioni le sue poesie e la sua vita sono state raccontate, tramite parole, immagini, musica.

j&pfestival_villadorasgn

CLICCA QUI PER CONSULTARE IL CATALOGO DELL’ESPOSIZIONE

“TRA SILENZIO E FRASTUONO”